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Da Attendimento.
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La necropoli di Giza, immaginata da Athanasius Kircher. Estratto di Sphinx Mystagoga (1676) – Fonte

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Alejandro Jodorowsky & Marianne Costa, La via dei tarocchi (2004).

Ma questa porta di legno foss’anche stata di bronzo, questi muri fossero anche stati intagliati nel diamante, nulla di ciò che qui separava o isolava aveva veramente importanza: la sua stessa fuga non era che un gesto in risposta a un altro gesto e nessun altro «fuori» prevaleva sul «dentro» se non la sola intenzione; ora nessuna intenzione poteva realmente difendersi dall’esser penetrata da un’altra: quivi ogni intenzione restava permeabile alle intenzioni. Sola avrebbe prevalso sull’altra l’intenzione del passato più intensa nello sperare l’avvenire. Che cos’era dunque l’avvenire se non la liberazione predetta nel passato? In quale altro luogo prendeva origine la predizione se non nel passato? Ma che cosa sarebbe un avvenire che non fosse stato materia di alcuna predizione? Da quale celeste regione emanava questa brezza che ritornava su se stessa a guisa di raffica nelle antiche fronde della speranza? Come se non avesse svolto l’avvenire senza avvolgere il passato vaticinante quale servaggio preterito: così, soffiando dal fondo di questo stesso preterito, ne sradicava le parole, mostrando, al di qua, la liberazione…

Pierre Klossowski, Il Bafometto (1965).

« Se non ti fai simile a Dio, non potrai capire Dio; perché il simile non è intelligibile se non al simile. Innalzati a una grandezza al di là di ogni misura, con un balzo liberati dal tuo corpo; sollevati al di sopra di ogni tempo, fatti Eternità: allora capirai Dio. Convinciti che niente ti è impossibile, pensati immortale e in grado di comprendere tutto, tutte le arti, tutte le scienze, la natura di ogni essere vivente. Sali più in alto della più alta altezza; discendi più in basso della più abissale profondità. Richiama in te tutte le sensazioni di ciò che è creato, del fuoco e dell’acqua, dell’umido e del secco, immaginando di essere dovunque, sulla terra, nel mare, in cielo; di non essere ancora nato, poi di trovarti nel grembo materno, di essere quindi adolescente, vecchio, morto, al di là della morte. Se riesci ad abbracciare nel tuo pensiero tutte le cose insieme, tempi, spazi, sostanze, qualità, quantità, potrai comprendere Dio. »

Alle selve i mastini e i veltri slaccia
il giovan Atteon, quand’il destino
gli drizz’il dubio ed incauto camino,
di boscareccie fiere appo la traccia.
Ecco tra l’acqui il più bel busto e faccia,
che veder poss’il mortal e divino,
in ostro ed alabastro ed oro fino
vedde; e ’l gran cacciator dovenne caccia.
Il cervio ch’a’ più folti
luoghi drizzav’i passi più leggieri,
ratto voràro i suoi gran cani e molti.

I’ allargo i miei pensieri
ad alta preda, ed essi a me rivolti
morte mi dàn con morsi crudi e fieri.

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Alejandro Jodorowsky & Marianne Costa, La via dei tarocchi (2004).